Tecnica Trompe l'Oeil

Il trompe l’œil, letteralmente “inganna l’occhio”, è una tecnica pittorica. Essa consiste nel dipingere uno sfondo apparentemente reale su di una parete per farla sparire alla vista. Un tipico murale trompe-l’œil può rappresentare una finestra, una porta o un atrio per dare una falsa impressione che la stanza sia più grande.

La tecnica era in uso già nell’ antica Grecia e Roma; l’espressione pare nata nel periodo Barocco, ma l’uso del trompe-l’œil, molto precedente (si rammentino opere come la Camera degli Sposi del Mantegna a Mantova, o il finto coro di Santa Maria presso San Satiro a Milano, del Bramante), prosegue fino all’età contemporanea.

Origini della Tecnica Trompe l’Oeil

All’inizio della storiografia relativa al trompe l’oeil si collocano gli aneddoti di Plinio il Vecchio e diventati alcuni degli episodi più noti nella storia dell’arte; secondo uno di questi, un giorno, il pittore greco Parrasio venne a gara con il contemporaneo Zeusi; mentre questi presentò dell’uva dipinta così bene che gli uccelli si misero a svolazzare sul quadro, quello espose una tenda dipinta con tanto verismo che Zeusi, pieno di orgoglio per il giudizio degli uccelli, chiese che, tolta la tenda, finalmente fosse mostrato il quadro; dopo essersi accorto dell’errore, gli concesse la vittoria con nobile modestia: se egli aveva ingannato gli uccelli, Parrasio aveva ingannato lui stesso, un pittore.
” Tale fatto dimostra che la storia era largamente diffusa al di fuori del piccolo mondo dei pittori e degli amatori d’arte. Ma è possibile annoverare altri racconti simili che risalgono all’antichità: il cavallo dipinto da Apelle che provocò il nitrito di alcuni cavalli, le tegole dipinte sulle quali dei corvi tentarono di posarsi, e infine i volatili rappresentati da Protogene sullo sfondo di uno dei suoi quadri, ai quali, secondo Strabone, una pernice tentò di unirsi.Come gli epigrammi ecfrastici della tradizione greca, questi piccoli racconti tendevano ad accreditare l’idea secondo la quale l’arte può spingersi così lontano nell’imitazione del visibile che diventa impossibile differenziare la realtà dalla sua raffigurazione dipinta, e lo spazio del reale dallo spazio della raffigurazione.
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In un seminario del 1964, lo psicoanalista Jacques Lacan e teorico (1901 -1981) osservò che il mito dei due pittori rivelava un aspetto interessante della cognizione umana: mentre gli animali sono attratti da apparenze superficiali, gli esseri umani sono attratti dall’idea di ciò che è nascosto. Teorie prospettive nel XVII secolo permisero un approccio più pienamente integrato all’illusione di architettura, che quando viene utilizzata dai pittori per “aprire” lo spazio di un muro o al soffitto viene definita quadratura.
Definizione di Trompe l’oeilA proposito di illusione e inganno, il trompe l’œil, dal francese “tromper”, ingannare, e l'”oeil”, occhio, è una tecnica pittorica naturalistica, basata sull’uso del chiaroscuro e della prospettiva, che riproduce la realtà in modo tale da sembrare agli occhi dello spettatore illusione del reale.
Essa crea un’ambiguità tra il piano pittorico e quello dell’osservatore, facendo risultare tridimensionale ciò che in realtà è bidimensionale; in questo modo infatti l’osservatore percepisce illusoriamente una realtà inesistente, creata artificialmente attraverso mezzi pittorici. Si basa sostanzialmente sulla creazione di una sorta di scenografia volta ad inglobare in maniera oculata elementi funzionali per arrivare poi a fondersi con l’architettura e nel contempo a superarne i limiti.
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La perfetta simulazione del mondo fisico dà vita ad un sottile gioco di rimandi tra realtà ed illusione percettiva nella quale l’uomo moderno si perde e perde a sua volta le limitazioni imposte dal mondo fenomenologico. Dal punto di vista tecnico, il trompe l’oeil richiede un’assoluta conoscenza del disegno, delle regole prospettiche, dell’uso delle ombre e degli effetti di luce, oltre alla perfetta padronanza dell’uso del colore e delle sfumature, tecniche ben precise e severamente sottoposte a regole matematiche e geometriche che permettono la realizzazione di rappresentazioni creative quali appunto quelle basate sulla tecnica del trompe l’oeil.
Il punto di vista dell’osservatore rispetto al dipinto è, come già accennato, fondamentale. Pertanto, subito dopo avere scelto l’area su cui operare l’intervento, è necessario individuare i punti di vista privilegiati, ossia i punti di vista da cui generalmente si osserva quell’area. Per esempio, se si decide di collocare il dipinto sulla parete di una stanza che sta di fronte alla porta di ingresso, si costruirà l’opera pittorica in modo da « ingannare » la percezione visiva di colui che entra nella stanza. Se l’artista desidera creare un’illusione prospettica, dovrà inoltre collocare il punto di fuga dell’immagine pittorica in corrispondenza del punto di vista dell’osservatore.
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L’illusione ottica è particolarmente efficace se l’osservatore si pone al centro della stanza, in corrispondenza del punto di fuga. È fondamentale, per raggiungere il massimo dell’illusorietà pittorica, tener conto delle reali sorgenti luminose dell’ambiente, la loro natura e la loro direzione, in modo che il soggetto rappresentato appaia come illuminato da quelle luci. Durante la fase progettuale del trompe l’oeil l’artista deve quindi scegliere accuratamente la collocazione del suo intervento pittorico in relazione ai possibili punti di vista dell’osservatore.
(Varie Fonti, tra cui Wikipedia).